Domenica 11 Luglio 2021 migliaia di persone sono scese in piazza per le più grandi proteste antigovernative degli ultimi 27 anni a Cuba. Sono oltre 200 le sparizioni forzate registrate durante l’ondata di proteste, come confermato dal Comitato delle Nazioni Unite contro le sparizioni forzate, e il numero di feriti e deceduti continua ad aumentare, anche se non ci sono fonti ufficiali che confermino il numero.

 

Al grido di “Abbasso la dittatura comunista” o “Patria y vida”, (il quale marca la differenza dello slogan comunista “Patria o muerte”), i cubani sono scesi in piazza stanchi della carenza di cibo e della mancanza di vaccini efficaci contro il coronavirus. La crisi economica è stata notevolmente aggravata dalla pandemia, che ha colpito il settore turistico, principale fonte di reddito dell’isola.

 

I cittadini cubani di tutti i settori sociali hanno aderito spontaneamente e pacificamente alle proteste indette sui social media e chiedono la fine di una situazione insostenibile che dura da troppo tempo. La carenza di prodotti di base e medicinali, nonché i tagli sistematici alla rete elettrica in alcune regioni e la generalizzazione dei negozi con pagamento esclusivo in valuta estera hanno motivato queste marce, iniziate a San Antonio de Los Baños, a 30 chilometri dall’Avana, e che si sono diffusi in tutta l’isola.

Il presidente della Repubblica di Cuba, Miguel Díaz-Canel (61 anni), ha individuato negli Stati Uniti i responsabili delle proteste (dichiarazioni scontate e senza fondamenta). In una diretta radiofonica e televisiva del regime, Díaz-Canel, insieme ai membri del suo esecutivo e all’Ufficio politico del Partito Comunista di Cuba, l’unico legale dell’isola, ha assicurato che il suo governo cerca di abbattere l’ Embargo Usa, aggravato durante l’amministrazione Trump, e ha assicurato che i manifestanti “hanno ottenuto ciò che si meritano”, riferendosi alla dura repressione delle proteste. Inoltre, ha invitato i suoi sostenitori a scendere in piazza per combattere le manifestazioni.

 

Le manifestazioni sono continuate per diversi giorni, e continuano tutt’ora, nonostante vengano spente da volute interruzioni della rete internet, soppressione armata contro un popolo completamente disarmato (donne e bambini compresi), persecuzione dei giovani per la leva militare obbligatoria; si, molti giovani Cubani in questi giorni vengono presi con forza dalle proprie case, vengono armati e buttati per strada a combattere contro il proprio popolo, contro le proprie famiglie.

 

Cosa ancor più drammatica è il vedere in rete filmati dove è ben chiaro che il regime manda agenti in borghese a combattere contro i “ribelli”, così da poter affermare che vi è ancora una parte del popolo che sostiene i rivoluzionari comunisti.

Diaz Canel cade ancor più nel ridicolo, quando messo sotto pressione dai media di tutto il mondo, dichiara che sarà possibile fino a data da destinarsi far entrare merce a cuba (tra cui medicine e cibo), oltretutto senza oneri doganali; qui la domanda sorge spontanea: ma il famoso “bloqueo” chi lo imponeva? Gli stati Uniti, o lo stesso regime?

CRISI ECONOMICA

 

La pandemia di coronavirus ha colpito duramente il motore economico di Cuba: il turismo, aumentando l’inflazione, i continui blackout e la carenza di cibo e generi di prima necessità sull’isola.

 

L’anno scorso 2020, l’economia ha avuto i dati peggiori degli ultimi tre decenni e, all’inizio di quest’anno, il governo del regime ha proposto una serie di misure economiche per aumentare salari e pensioni che hanno inciso anche sui prezzi. Ciò ha significato che, in assenza di valuta estera, sono stati creati negozi di valuta liberamente convertibili, in cui è possibile pagare solo con carta di credito. Nel frattempo, i prodotti nei negozi di peso cubani sono sempre più scarsi. Dallo scorso giugno non si accettano dollari in contanti, la principale valuta in cui i cittadini del Paese ricevono le rimesse.

 

CORONAVIRUS A CUBA

 

Durante il 2020, Cuba è riuscita a controllare la pandemia solo contando 1.500 morti da quando il virus ha iniziato a diffondersi in tutto il mondo. Tuttavia, nelle ultime settimane si è verificato uno dei focolai più importanti in tutta l’America Latina. Domenica scorsa le autorità sanitarie hanno riferito che ci sono stati circa 7.000 casi e che 31 persone sono morte nell’ultimo giorno. Tuttavia, l’opposizione assicura che i dati sono molto peggiori e che ci sono diverse aree sull’orlo del collasso sanitario.

 

Inoltre, la mancanza di efficacia del vaccino cubano “Abdala”, che la propaganda del regime assicura che sia efficace per oltre il 92% contro il virus e che richiede tre dosi, è stata l’ultima goccia. Diversi casi di contagio sono stati segnalati a persone che avevano ricevuto il programma completo e, in alcuni media indipendenti, si è addirittura parlato della morte di diverse persone dopo l’iniezione.

 

IL REGIME CUBANO

Dal trionfo della Rivoluzione cubana nel 1959, il sistema politico del paese è stato una dittatura totalitaria, protetta dalla demonizzazione dello stato socialista. L’articolo 5 dell’attuale Costituzione stabilisce che ‘Il Partito Comunista di Cuba, unico, Marti, Fidelista, Marxista e Leninista, avanguardia organizzata della nazione cubana, sostenuta dal suo carattere democratico e legame permanente con il popolo, è la forza politica leader superiore della società e dello Stato”. Così, la sovranità risiede nel popolo (articolo 3), ma l’unico partito legale è il Partito Comunista. A questo appartiene l’attuale presidente, successore dei fratelli Castro.

 

Sta così crollando uno degli ultimi regimi comunisti, questo vuol dimostrare quanto sia inefficace e utopistica la mentalità, la visone e le soluzioni filo comuniste.
Autore: Alain Sierra
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