Sentiamo spesso parlare di NO VAX, ma che cos’è un NO VAX?
È una persona che è contraria pregiudizialmente ad ogni tipo di vaccino?
È una persona che pur essendo stata vaccinata in passato è contraria a questa nuova tipologia di vaccini genici?
O è semplicemente un individuo che non si è ancora vaccinato per i più vari motivi: a causa di patologie pregresse, perché è soggetto a ipersensibilità o reazioni allergiche gravi, perché ha meno di 12 anni, perché è una donna in gestazione o in allattamento, o semplicemente perchè nutre dei dubbi riguardo allo sviluppo e all’approvazione di tali vaccini.
Ad oggi nessuno è ancora riuscito a darmi una definizione precisa e univoca della parola NO VAX.
Sinceramente credo che sia un termine ignobile, utilizzato da persone ignoranti per indicare una macrocategoria di persone, circa il 30% della popolazione italiana, sulla quale riversare le “colpe” della situazione sanitaria in cui ci troviamo. Una sorta di capro espiatorio.
Come se le colpe non fossero da ricercare in chi ha tagliato miliardi alla sanità negli ultimi 10 anni perché non si poteva assolutamente fare deficit di bilancio, il famoso c’è lo chiede l’Europa. O di chi non ha sostenuto o peggio, ha sabotato e insabbiato fin dall’inizio cure valide e importanti per contrastare la malattia COVID-19.

Filippo Gemmi – Coordinatore Giovani ItalExit Reggio Emilia.
Queste cure, che sono entrate a far parte della famosa “terapia domiciliare precoce”, provengono dall’esperienza diretta di Medici che lavorano in prima linea con la “M maiuscola” che, attraverso l’esercizio della propria professione in scienza e coscienza, hanno salvato innumerevoli vite.
Oggi questi Medici vengono accusati di essere ignoranti, rincoglioniti, un pericolo per la società, dei NO VAX per l’appunto. Il caso più famoso è quello di Luc Montagnier, vincitore del premio Nobel per la Medicina nel 2008 per aver isolato e caratterizzato il virus dell’HIV.
E come Lui tanti altri che sicuramente non sentirete mai nominare al Tg1 e non vedrete su giornali come Repubblica o il Corriere della Sera: Peter Doshi, redattore senjor del BMJ, Jhon Ioannidis, importante Epidemiologo di Stanford, Loretta Bolgan, Chimica e Tecnologa Farmaceutica con un Dottorato in Scienze Farmaceutiche che si occupa di vaccini da anni. E molti altri ancora.
Credo sia arrivato il momento di ammettere che questi Medici e questi ricercatori non sono degli ignoranti cospirazionisti, ma basano le loro affermazioni sull’evidenza scientifica e sulla revisione di articoli scientifici.
Basta discriminare Medici, infermieri, operatori sanitari e ricercatori universitari che vanno controcorrente e non si allineano all’opinione del Governo. E soprattutto basta discriminare chi, liberamente, sceglie di non vaccinarsi.
Per maggiori informazioni sulla terapia domiciliare precoce atta a contrastare la malattia Covid-19 rivolgersi a ippocrate.org.
Filippo Gemmi
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