Avendo avuto l’onore di poter lavorare per oltre 30 anni nella tutela minorile da prima come educatore,  poi responsabile di comunità ed in fine nella progettazione educativa familiare in ambito dei servizi sociali ritengo che ci sia un racconto distorto su una tematica drammatica e dolorosa come lo è l’abuso sui minori , la violenza sessuale e relazionale , da parte di coloro che urlano a gran voce il loro essere unici portatori della risoluzione. 


Dal punto di vista deontologico il vizio di forma che l’organismo di formazione denominato CISMAI porta in essere è proprio la dicotomia nel porsi come unici esperti sull’abuso , detenendo le conoscenze e metodologie per intercettare l’abuso , certificarlo anche la dove non espresso dalla vittima e fornirne la terapizzazione e risoluzione , tale loro assioma confligge con la controparte estremamente remunerativa che ne consegue . È naturale che l’essere umano adulto voglia adoperarsi con tutte le sue forze nello smantellamento di tale abominio , è un grido di allarme ancestrale quello che si scatena , ma è altrettanto vero che se di quel naturale panico ed esigenza ne fai business , inevitabilmente ti ritrovi a cercare quel male anche dove non ci sta , dove nessuno degli interessati ne palesa alcun dato di REALTÀ. 


Ed qui che nasce la distorsione nel metodo formativo di CISMAI ( ente privato di formazione che secreta i propri introiti essendosi definiti come Onlus) , nella ricerca spasmodica dell’abusatore e della sua vittima arrivando alla costruzione di teorie e metodologie di rilevazione disconosciuta dalla comunità scientifica internazionale e anzi additate come gravemente distortive e manipolanti .

Enrico Papi – ItalExit Reggio Emilia / Bologna

Più di una volta abbiamo visto situazioni di grave maltrattamento psicologico messo in atto non dai genitori ma dai terapeuti formati alla scuola CISMAI o HANSEL E GRETEL  , dove i bambini venivano sottoposti a stress emotivo forzato , perpetrato ed inscenato da parte dei terapeuti con sedute estenuanti nei tempi ed emotivamente destabilizzanti nell’applicazione ( raffigurazione teatrale del mostro abusante ).


Credo che questo metodo di agire su di una tematica così grave sia non solo non adeguato tecnicamente ma anche gravemente lesive sia per la psiche che la crescita del minore , sia per la tenuta psicologica dei genitori che più di una volta ha portato gli stessi a gesti estremi come il suicidio ( anche di interi nuclei familiari ).


Volendo accantonare la parte tecnica , seppur fondamentale , non posso fare a meno di citare le leggi internazionali vigenti che rappresentano un caposaldo imprescindibile e che vengono distorte da enti come questo : parto con la più recente legge messa in atto dal CSM ( consiglio superiore della magistratura) la quale vieta qualsiasi collimanza o sospetto di tale atto di concussione da parte di chi si occupa in fase valutativa e giudiziaria in ambito minorile con enti o strutture di accoglienza quali case famiglia o comunità.  Questo per evitare un bagarinaggio o interesse economico sulla pelle dei minori . Oltretutto , ogni tipo di loro intervento finalizzato alla tutela del minore contravviene in toto a ciò che è stato stabilito dall’assemblea ricostituente 2079 del 2015 la quale cita all’articolo 3 e 4 quanto segue :
3. L’Assemblea tiene a ricordare che il rispetto della vita famigliare è un diritto fondamentale consacrato dall’articolo 8 della Convenzione europea per i diritti dell’uomo (STE no 5) e da numerosi strumenti giuridici internazionali. Lo stare insieme costituisce un elemento essenziale della vita famigliare per un genitore e il proprio figlio. La separazione tra un genitore e il figlio ha effetti irrimediabili sulla loro relazione. Solo circostanze eccezionali e particolarmente gravi
contro l’interesse del bambino dovrebbero poter giustificare una separazione, stabilita da un giudice. 


È basandomi su questi dati che ritengo del tutto inadeguato che su una tematica simile le istituzioni facciano come unico riferimento formativo per gli addetti al lavoro specifico e per gli operatori che gestiscono minori ( docenti scolastici e dell’infanzia ) ad un ente come CISMAI , attribuendogli un potere ed un dominio assoluto , pericoloso per via della possibilità di creare una rete di collusioni estremamente pericolosa e a senso unico come indirizzo . Ribadisco , le leggi di base in merito parlano molto chiaro e partono tutte dal sottolineare l’importanza del nucleo familiare per la sana crescita di un minore e la dove questo nucleo sia carente è compito dello stato il lavorare per creare sostegno in modo tale da ripristinare un senso di serenità emotiva al minore in ambito famigliare.  Solo , e sottolineo solo , la dove si siano CERTIFICATI reali abusi ( e non su supposizioni teoriche ) il bambino deve essere protetto senza però mai recidere i legami affettivi ed emotivi . Si punisce chi abusa in termini decisi dalla legge e si sostiene e valorizza tutto il restante nucleo familiare ( genitore e parenti ) in modo tale che il minore non debba vivere un doppio trauma psicologico legato al tradimento causato dall’abusante e successivamente da quello di vedersi tagliare ogni punto di riferimento familiare.  Non si toglie un passerotto dal nido rotto per metterlo in una gabbia , non imparerà mai a volare in questo modo e sarà per sempre imprigionato , ma , si cerca di ripararne il nido insegnandogli la tecnica del volo . Solo così il bambino potrà diventare un aquila e volare in autonomia.


Avendo sempre in mente ciò che ho detto sopra ho affrontato il mio lavoro di tutore dell’infanzia negata rimanendo sempre saldo nel non sostituirmi al nucleo familiare ma aiutando il minore nell’elaborazione del suo vissuto , senza dare risposte preconfezionate o da manuale ma facendo un percorso insieme fatto di fiducia reciproca e l’ individuazione dei punti di forza del minore e su quelli partire per una rielaborazione della propria vita , con le sue capacità e senza mai negare la propria origine .


È un lavoro difficile umanamente ma fondamentale ma soprattutto un modello di tutela che non prevede un business economico sovrapposto . 


Con ITALEXIT sono convinto che potremmo coinvolgere seri e qualificati professionisti che facciano una giusta formazione ( riconosciuta a livello internazionale  ) di tutte quelle figure coinvolte nella tutela minorile e nel aiuto e sostegno delle famiglie naturali . 
Ho sempre amato il mio lavoro non da educatore ma di accompagnatore alla vita e continuo ad identificarlo come il lavoro più bello del mondo , perché fatto di sorrisi ritrovati , sguardi di occhi che ritornano a brillare , di grazie non detti ma passati attraverso abbracci di una fiducia ritrovata.

Enrico Papi

Share This