Il Gattaglio di oggi era un borgo, caratterizzato da una popolazione di modesta estrazione sociale, fra cui non pochi lavoratori giornalieri e disoccupati, era tuttavia caratterizzato da grande fervore e vitalità specie fra i più giovani, che – come ricordavano i testi amavano giocare a pallone presso le “pratine” dei campi posti fra il torrente e la circonvallazione. Al Gattaglio erano presenti cooperative di consumo e diversi esercizi commerciali e botteghe artigiane tradizionali.

Nel dopoguerra, a nord dell’antico borgo, fu costruito l’ospedale privato Villa delle Rose, oggi Villa Salus. La vecchia cooperativa di consumo situata all’interno del caseggiato storico del Gattaglio, sul lato sud della strada, fu nel secondo dopoguerra e per molti anni sede della Casa del Popolo nonché fulcro di diverse attività sportive, che generarono la celebre società sportiva Gatto Azzurro, con attività imperniate sulla pesca, il nuoto, il calcio, il gioco delle bocce, l’hockey e il ciclismo. Agli inizio degli anni ’80 il Comune di Reggio rilevò l’antico stabile dalla Federazione delle cooperative e si costituì l’attuale centro sociale. Storicamente il borgo faceva parte della frazione (o villa) di San Pellegrino.

Dagli anni Cinquanta l’area è totalmente urbanizzata e non sono presenti parchi pubblici. 

La popolazione, negli ultimi 15 anni, si attesta su circa 1.600 abitanti. L’indice di vecchiaia è superiore alla media comunale e il tasso di natalità è inferiore. 

Gli stranieri sono circa il 30% e arrivano per la maggior parte da Marocco, Albania, Ucraina e Centrafrica.

L’ambito era caratterizzato da alcuni esercizi di vicinato e dalla clinica privata Villa Salus. Non sono presenti scuole dell’obbligo né dell’infanzia.

 Appena oltre il confine di ambito è presente il centro sociale Gattaglio, il principale centro ricreativo della zona. 

Con l’apertura dell’area commerciale nella zona dell’ex Sarsa, fra viale Timavo e viale Magenta, molti negozi del borgo sparirono: fra questi la farmacia comunale, oggi ospitata presso il polo commerciale sopraccitato. 

Sino a tutti gli anni Novanta una linea del trasporto pubblico urbano transitava per il Gattaglio e per le vie interne del quartiere Tagliate. Oggi i bus di linea si spostano soltanto su viale Timavo e viale Magenta.  In via del Gattaglio-via Beretti è presente un percorso ciclabile che porta al vicino cimitero monumentale e, superato il Crostolo, attraverso la passerella del Gattaglio, in via Premuda. 

Un quartiere che adesso vive come una strada interna anonima e tracciata solo da strisce blu degli stalli a pagamento (peraltro discutibili ai sensi del codice della strada) con 2 unici posti per invalidi in Via Sirotti e Via Matilde di Canossa.

Il vecchio negozio di Barbiere di Francesco ora ha cessato l’attività,e rimasta la vecchia gioielleria Berni, la Tabaccheria ma, e  ben poco, e poco si fa per aiutare le piccole realtà culturali e di aggregazione nascenti, bisogna ripristinare il servizio di navetta, aiutare a creare piccoli laboratori artigianali nelle bottegucce sfitte,lasciare stalli liberi per la sosta oraria, riqualificare la graziosa piazzetta ed il Circolo adiacente ampliandone i servizi alle persone anziane del quartiere che vivono sole nella lorro dignità senza chiedere nulla a nessuno.

C’è bisogno di una maggiore attenzione da parte delle forze dell’ordine con continui controlli del territorio in quanto alla sera inoltrata si effettuano prove automotociclistiche su Via Beretti con tanto di gente che assiste e beve grazie agli spacci sempre aperti nel vicinato che lasciano i rifiuti sulle panchine.

Il Palazzo del Tricolore cosa aspetta? Deve occuparsi di tutte queste realtà reggiane, i suoi Quartieri, che hanno fatto la storia della città e che non vanno abbandonati a se stessi,icittadini ci tengono a non fare la fine delle ex Reggiane.

 

Mauro Capoluongo

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