4 novembre ricorre la festa dell‘Unità Nazionale e delle Forze Armate. … Un momento per ricordare l’Armistizio di Villa Giusti, 4 novembre 1918, che consentì agli italiani di rientrare nei territori di Trento e Trieste, e portare a compimento il processo di unificazione nazionale iniziato in epoca risorgimentale.

E’ l’unica festa nazionale che abbia attraversato decenni di storia italiana: dall’età liberale, al Fascismo all’Italia repubblicana. Nel 1921, in occasione della celebrazione della Giornata dell’Unità Nazionale e delle Forze Armate, il Milite Ignoto venne sepolto solennemente all’Altare della Patria a Roma.

Nel 1922, poco dopo la marcia su Roma, la festa cambiò nome in Anniversario della Vittoria, assumendo quindi una denominazione caratterizzata da un forte richiamo alla potenza militare dell’Italia, mentre dopo la fine della seconda guerra mondiale, nel 1949, il significato della festa è tornato quello originale, ridiventando la celebrazione delle forze armate italiane e del completamento dell’Unità d’Italia.

Con la vittoria nella prima guerra mondiale  l’Italia completò l’unità nazionale, iniziata con il Risorgimento  con l’annessione di Trento e Trieste, tant’è che questo conflitto è considerato la quarta guerra d’indipendenza italiana sebbene oggi tale termine abbia perso di rilevanza.

Nella prima Guerra Mondiale in Italia persero la vita 1.240.000 ragazzi, i nostri soldati, i nostri figli!  Chiamati alle armi, ignari, nella più giovane età e portati a combattere nelle trincee, queste ragazzi partivano con orgoglio, partivano per loro Patria, per i loro confini, per difendere le loro famiglie.

I discorsi dei loro Comandanti e Generali erano discorsi di patriottismo, che infervoravano i cuori e le menti dei giovani ragazzi i quali combattevano e morivano nella convinzione la l’Italia fosse un bene supremo, un’ideale da raggiungere ad ogni costo.

Oggi non sappiamo neppure quale festa sia il 4 novembre, la nostra Italia non esiste più, il senso di PATRIA lo abbiamo perduto, regalato e svenduto per denaro o accordi politici. Non abbiamo più i nostri confini, non conosciamo più la nostra moneta, siamo stati in grado di perdere anche i valori cristiani e morali che sono stati la culla del nostro pensiero più alto, stiamo regalando le nostre ricchezze, le nostre tradizioni, fette di territorio.

Onore al Milite Ignoto, che rappresenta tanti giovani morti per la Patria, onore alle Forze Armate , ma NON molto onore a chi pensa di governare un Paese senza più memoria, identità, radici!

Erica Romani

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