di Alberto Attolini
Il sindaco Vecchi ha condiviso sul suo profilo Facebook un video di Lisa Iotti, della durata di due minuti circa, tratto dal programma di Rai Tre Presa Diretta andato in onda il 26 settembre scorso. Vedere questa clip è stato a dir poco imbarazzante.

Reggio, infatti, viene presentata come la città dove, grazie all’ininterrotta amministrazione socialista prampoliniana prima, comunista poi e piddina adesso, tutto funziona alla meraviglia. Una sorta di Svizzera, insomma. Del resto anche la bandiera della Confederazione Elvetica è rossa. D’accordo, al posto della falce e del martello là c’è una croce, ma si tratta di un particolare di poco conto: dopo la fusione con la sinistra diccì certe simbologie sono superate. Comunque il vessillo del Paese alpino è quadrato, come la testa attribuita a noi reggiani. Rispetto alla Svizzera siamo carenti di cioccolata, è vero, ma eccelliamo comunque in bontà zuccherina e mielosa. Qui le Farmacie Comunali sono rette gioiosamente dal buon Capelli, ex presidente del consiglio comunale in quota Pd (ma no, non parliamo di porte girevoli, dai), il quale si è profuso sulla mission etica delle medesime Farmacie. A Reggio le scuole dell’infanzia sono costosissime, ma nessuno le tocca perché creano i nuovi cittadini (pochini, però, in quanto i posti sono limitati). Qui esistono realtà come le cooperative per i disabili (solo a Reggio?) e la gente frequenta perfino in biblioteca! Il museo è gratuito e i rifugiati sono accolti a braccia aperte. Sembra di ascoltare L’anno che verrà di Dalla…
In mezzo a tutte queste eccellenze, forse per modestia o forse per non voler sembrare una propagandista del Pd, la giornalista ha omesso alcuni primati nostrani. Reggio, ad esempio, spicca nel campo della criminalità organizzata, tanto nazionale (notevole la presenza della ndrangheta), quanto internazionale: mafia nigeriana e ladroni georgiani (ricordate i kanonieri kurdi?), giusto per citare i più famosi. Non si può tacere lo spaccio di droga, tanto al minuto quanto all’ingrosso, attività fiorente, alla quale si affianca sempre più la coltivazione di marijuana, conferma della vocazione agricola del nostro territorio. Avrebbero meritato un cenno anche le baby gang, le scuole dell’infanzia della malavita.
Gli immigrati si trovano bene a Reggio, specie quelli che non hanno voglia di lavorare. Se danneggiano la collettività, magari imbrattando i muri di mezza città (ricordate Batia Hasan il bello?), il sindaco non fa il troglodita come un Gentilini qualunque chiedendone l’espulsione, ma buono buono annuncia una ramanzina.
L’inviata di Rai Tre, la reggiana Lisa Iotti, non ha citato gli scempi urbanistici realizzati negli ultimi anni in centro storico, malgrado si sia trattato di interventi severamente criticati da gran parte dei cittadini, ivi compresi molti nomi della cultura. L’amministrazione attenta, inclusiva, dolce, santa, eccetera, ha sostanzialmente tirato dritto malgrado perplessità, progetti alternativi, richieste di revisione. Il caso più eclatante è rappresentato dalla nuova fontana del Teatro Municipale, mentre i più recenti riguardano la sistemazione di piazza Roversi, il restyling dell’obelisco di piazza Gioberti, e gli attuali lavori in viale Umberto.
Ammetto di aver intinto la penna nell’invidia: coccolato in questo modo dalla tv di Stato, anche il nostro partito avrebbe raggiunto il 20% come il Pd.
Parlando seriamente, resta, ed in questo caso è assai evidente, il problema del servizio pubblico, che tale non è. La Rai manda in onda servizi sfacciatamente di parte, come questo, dimenticando che il canone è pagato da tutti i cittadini, compresi quelli che non la pensano come Vecchi e come il Pd. Questo è un buon motivo per sostenere Italexit, partito che chiede l’abolizione del canone Rai.
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