di Alberto Attolini

Venerdì 3 febbraio abbiamo ospitato il nostro segretario Gianluigi Paragone assieme ad altre personalità del settore alimentare per una serata, molto partecipata, che si è rivelata una presa di coscienza su quello che è l’Unione europea e su dove ci sta portando. Un brusco risveglio dal sogno che ci hanno propinato per anni e che ha come necessaria conseguenza la condivisione di queste informazioni, per poterci salvare prima che sia troppo tardi.

L’apertura è stata della “padrona di casa”, il coordinatore provinciale di Italexit Erica Romani, che ha analizzato cosa prevede sull’uso alimentare degli insetti la normativa dell’Unione europea. La cosa più sconvolgente è che l’Ue, dopo aver scritto esplicitamente che al momento non sono noti i possibili rischi derivanti dal cibarsi di insetti, specialmente riguardo alla loro allergenicità (che potrebbe causare shock anafilattici), e dopo aver raccomandato studi sull’argomento, ne ha autorizzato la commercializzazione, per di più senza imporre l’indicazione della loro potenziale pericolosità sull’etichetta. Si dovrà indicare solamente, tra gli ingredienti, la presenza di derivati dagli insetti, utilizzando il loro nome scientifico, che è in latino. Ovviamente in caratteri minuscoli.

Monica Romani, dietista e fitoterapeuta, ha fatto rabbrividire il folto pubblico semplicemente spiegando che nella farina di insetti è presente la chitina, principale componente del loro esoscheletro, pericolosa per l’uomo in quanto impedisce l’assunzione di vitamine e altri nutrienti, e inibisce l’efficacia di molti farmaci, anche salvavita come antidiabetici e anticoagulanti. Questo cibo, inoltre, è sconsigliabile a chi ha allergie a insetti, come acari della polvere, e presenta forti concentrazioni di glutine, non indicate in etichetta.

Alcuni altri brevi interventi hanno offerto più di uno spunto di riflessione. Se Graziano Bottura, presidente dell’Associazione Panificatori di Bologna, e Sabrina Denti, titolare del Mulino Denti, pur tra mille riserve hanno mostrato una timida apertura, Alessandro Falavini, titolare del “Forno delle delizie” di Reggio, e Andrea Nanetti si sono dichiarati contrari senza se e senza ma.

Gianluigi Paragone ha chiuso la serata argomentando con la sua consueta chiarezza. Il mercato mondiale dell’agroalimentare vede una presenza importantissima dei prodotti italiani, la cui richiesta è sempre in crescita. Ciò è stupefacente, perché il “Made in Italy” non è un prodotto specifico, ma la somma di tante piccole realtà diverse tra loro. Eppure riesce a penetrare mercati di massa. Alle nostre eccellenze si contrappongono le multinazionali che aggrediscono il mercato italiano con prodotti standard. Utilizzano a loro vantaggio attività di lobbying a livello europeo, per far emanare norme a loro favorevoli, e il marketing, che rende il loro prodotto attraente, a prescindere dalla qualità. I giovani italiani vengono diseducati da social e influencer, i quali promuovono stili alimentari estranei alle nostre tradizioni e non certo salutari. Anche per questi motivi all’Italia non conviene rimanere nell’Unione Europea.

Il Mes, apparentemente alieno dall’argomento insetti, vi è invece intimamente collegato, proprio in quanto rappresenta un ulteriore tassello nel quadro della demolizione dello Stato italiano. In aprile il Parlamento ne discuterà la ratifica. Anche ipotizzando che l’esecutivo Meloni non intenda utilizzarlo, questo sarà comunque a disposizione del prossimo governo di emergenza. “Altro che i grilli – lancia l’allarme Paragone – qui arriveranno le cavallette”.

Si tratta infatti di un boccone dall’apparenza invitante ma in realtà avvelenato. È una struttura che entra nello Stato e impone come governare. Le coperture di queste linee di credito sono tagli al welfare, mentre, ovviamente, i mercati finanziari non ne saranno intaccati. I burocrati del Mes sono intoccabili, godendo dell’immunità per trattato. L’Unione europea ha messo un cappio al collo dell’Italia: la Bce non acquista i titoli di Stato, quindi lo Stato li deve piazzare sui mercati ma questi sono titubanti per via dei conti. Quindi? Ecco il Mes, presentato come soldi gratis dall’Europa.

L’Unione europea è ormai un nodo gordiano ed è necessario bisogna che qualcuno risolva il problema tagliandolo.

Paragone conclude lanciando la sua offensiva. Posto che occorre resistere e opporsi a questa deriva, ha evidenziato come all’oligarchia dia fastidio la gente che studia e che conosce. E questo perché solo chi ha un piano di battaglia può andare in guerra e vincere. Per gli uomini di Italexit è quindi necessario essere preparati e approfondire bene gli argomenti prima di andare in piazza. In due parole: formazione politica.

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